Mercoledì 3 giugno siamo sces* in piazza IV Novembre sotto il Comune di Perugia con un volantino che riporta il testo che pubblichiamo anche qui di seguito. In fondo trovate i video realizzati in diretta con gli interventi di chi ha voluto prendere parola per denunciare la grave situazione di precarietà esasperata dall’emergenza coronavirus.
Il Comitato Spesa Solidale Perugia è nato nel mese di Marzo 2020, mentre tutti stavamo a casa e non sapevamo quando saremmo potuti uscire di nuovo. Eravamo però sicuri di due cose: che le risorse messe a disposizione non erano sufficienti a garantire il fabbisogno delle persone in difficoltà e, soprattutto, che alla ripartenza molti sarebbero rimasti indietro. Durante la quarantena abbiamo capito l’importanza di attivarsi a favore di chi era stato ignorato dalle istituzioni. La “Fase 1” ha rappresentato per noi il momento della solidarietà, dell’autorganizzazione e dell’inchiesta per capire cosa ci avrebbe riservato il futuro. Abbiamo sperato che questa disgrazia avrebbe smosso chi ci governa, invece ci siamo trovati davanti il silenzio. Tante famiglie sono state lasciate sole. Tanti si sono persi nella burocrazia. Tanti sono stati tagliati fuori dai requisiti troppo stretti per l’accesso ai sussidi. Tante domande non hanno trovato risposta.

Per questo il Comitato Spesa Solidale Perugia ha iniziato la sua attività il 17 Aprile 2020 mediante la consegna di buoni spesa e pacchi alimentari a coloro che sono entrati in contatto con il nostro centralino ed ha più volte rendicontato l’attività svolta durante la fase di isolamento sociale.
Portiamo in piazza a conoscenza della città e delle sue istituzioni i dati drammatici raccolti nel corso della nostra attività di mutualismo e inchiesta.
Oggi, 3 giugno 2020, siamo qui a chiedere al Comune misure concrete a sostegno di tutte le famiglie e delle persone che a seguito della crisi economica si vedono negare i diritti più elementari e una condizione di vita dignitosa. Siamo qui ad urlare la nostra rabbia davanti ad un Comune che spesso ha scaricato su di noi e su altre associazioni che si sono attivate spontaneamente la gestione di questa crisi.

Siamo qui per chiedere:
– Servizi gratuiti per i precari e i disoccupati (esenzione totale dalle spese scolastiche, dalla Tari e gratuità del trasporto pubblico cittadino)
– Percorsi di inserimento lavorativo per i disoccupati in lavori di pubblica utilità per garantirgli un reddito dignitoso e stabile, anche attraverso l’utilizzo di fondi europei
– L’adeguamento delle risorse per sostenere il pagamento degli affitti e delle utenze per chi non riesce a sostenerli
– La predisposizione da parte del Comune di nuovi fondi per i buoni spesa
– L’apertura di bandi straordinari per l’assegnazione di case popolari, perché a settembre troppi purtroppo non riusciranno a pagare le rate arretrate.
