il nostro comunicato per la Festa dei Lavoratori e delle Lavoratrici
Raccontiamo cosa dovremmo festeggiare questo Primo Maggio: La festa del lavoro.
Ma quale “lavoro” se siamo costantemente ricattati? La “festa” degli operai richiamati in fretta al proprio dovere?
Le fabbriche riaprono, ma noi riusciremo a pagare le bollette e gli affitti?
Chi gestirà e come le misure di prevenzione e sicurezza? Chi ci ridarà gli infermieri e i medici che sono morti perché non avevano le protezioni, come tanti altri lavoratori mandati allo sbaraglio?
Intanto, molti hanno perso il lavoro, il primo costo da tagliare senza guardare in faccia a niente e nessuno, e il lavoro di cura è ricaduto addosso alle donne, ancora più pesantemente del solito.
Per noi questo primo maggio deve essere un giorno per prendere voce. Per ribadire che la miseria non è una colpa ma una responsabilità. È colpevole chi sfrutta, ricatta e poi licenzia. Per noi questo Primo Maggio è un modo per costruire e rilanciare il mutuo soccorso e l’autorganizzazione dal basso, l’uno per tutti e il tutti per uno che nella storia ha permesso, con la solidarietà e la lotta, di costruire un mondo migliore. Non vogliamo, né facciamo, carità: questo è per noi il Primo Maggio della partecipazione. Abbiamo fatto molto e lo rendiamo pubblico ogni giorno attraverso i social, con l’intenzione di accrescere e maturare la coscienza secondo cui è reale e possibile viverlo in un modo diverso, questo momento infame. Guardando alle persone che ora hanno necessità rispetto ai bisogni essenziali, vogliamo pensare che un giorno saranno con noi in prima linea per riprenderci i nostri diritti, i diritti di tutti.
Vi invitiamo a sostenerci. In particolare chiediamo a chi usa paypal di scrivere le proprie idee nella causale del versamento: le pubblicheremo in forma anonima. Non passerà giorno senza la nostra solidarietà, strada per strada quartiere per quartiere.