Prima restituzione pubblica dopo “il ritorno alla normalità”, elaborata il 2 giugno e portata a conoscenza delle istituzioni tramite la piazza del 3 giugno.
Dal 18 maggio 2020 siamo entrati nella “Fase 2” e i dati della nostra inchiesta sociale si confermano drammatici. Durante questo periodo di tempo siamo intervenuti a favore di 109 nuclei familiari per un totale di 372 persone, tra cui 118 minori e 13 anziani.
Delle persone che potrebbero lavorare attualmente solo il 21% è attivo; 188 persone sono inattive e di queste 108 hanno interrotto l’attività lavorativa a causa dell’emergenza Covid-19 e non sanno se e quando riprenderanno il lavoro.
Dai nostri contatti sono state avanzate ai Comuni di residenza e all’INPS 96 richieste di sussidio tra cassa integrazione e buoni spesa, ma solo 44 sono state erogate. Si riscontra, inoltre, che 50 persone ricevono altre forme di reddito (pensione di invalidità, pensione di reversibilità, pensione sociale, Naspi e Reddito di cittadinanza).
Sul fronte abitativo 91 nuclei familiari vivono in affitto e solo 3 sono riusciti ad ottenere la rinegoziazione o l’interruzione del suo pagamento; 12 pagano il mutuo, ma nessuno è riuscito ad ottenerne la sospensione; solo 15 nuclei hanno la “fortuna” di avere la casa di proprietà.